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Diverse tecniche di falloplastica
In questa pagina del sito potrete trovare qualche dettaglio delle diverse tecniche utilizzate per un intervento di falloplastica utilizzati dai diversi chirurghi nel Mondo.
Lembo radiale dell'avambraccio (RFF)
Quella del lembo radiale dell'avambraccio è la tecnica più comunemente utilizzata per la falloplastica. L'area donatrice dell'avambraccio, sottile e morbida, permette al lembo tubolato di essere facilmente modellato in un pene e la pelle, particolarmente glabra offre una sensazione erogena e permette la ricostruzione uretrale in un'unica fase. Il lembo viene trapiantato assieme all'arteria radiale che garantisce apporto di sangue alla zona in cui il lembo viene trapiantato. Il funzionamento della mano resta generalmente garantito dalla seconda arteria presente nell'avambraccio.
L'area donatrice dell'avambraccio radiale può essere ricoperta con diversi spessori di pelle prelevati generalmente dalla coscia e tramite l'utilizzo di moderni laser sarà possibile minimizzare la cicatrice.
Durante il periodo di guarigione della neo-uretra, viene posizionato un catetere di Foley per 2 settimane per ridurre il rischio di formazione di stenosi e fistole .
L'estetica del nuovo pene può essere perfezionata con una glandoplastica.
La funzione erettile può essere raggiunta utilizzando una protesi peniena inserita in una seconda procedura chirurgica che puo' essere praticata dopo circa 9/12 mesi.
Gli interventi di vaginectomia, creazione della neo uretra, scrotoplastica e glandoplastica vengono effettuati in un'unica fase. Dopo circa 9/12 mesi è possibile inserire una protesi peniena.
Lembo del grande dorsale nella sua forma muscolo cutanea (MLD)
La tecnica del grande dorsale muscolo cutaneo prevede l'utilizzo di una parte del muscolo posteriore (grande dorsale) che include i vasi ed i nervi toracodorsali; questo viene collegato con l'arteria femorale e la vena safena o con le arterie e le vene epigastriche profonde inferiori. Il nervo viene microchirurgicamente collegato al nervo ileoinguinale.
La cicatrice, prevalentemente lineare, si estenderà da sotto il braccio fino alla parte inferiore della schiena. Nella maggior parte dei casi, il sito donatore può essere chiuso con una sutura, in altri casi è necessario un innesto di pelle.
Questa tecnica produce un pene con una lunghezza di 13-16cm e con una circonferenza di 10-12 cm.
L'uretroplastica avviene generalmente in due fasi: allungamento uretrale primario e secondario.
Alcuni chirurghi incorporano una mucosa buccale ritenuto il materiale più adatto per le ricostruzioni uretrali.
Il posizionamento di un impianto nel pene può essere fatto in una fase successiva.
I vantaggi di questa tecnica consistono in una bassa percentuale di complicazioni per il sito donatore, in una cicatrice facilmente nascondibile, sito donatore relativamente glabro e buoni risultati estetici. La sensazione tattile ed erogena possono essere pero' limitate rispetto ad una falloplastica RFF descritta sopra.
Lembo anterolaterale della coscia (ALT)
Questa tecnica di falloplastica è più recente rispetto alla RFF, è disponibile dal 2002. Con questo metodo chirurgico il lembo della coscia anterolaterale viene utilizzato per la ricostruzione di un pene abbastanza lungo da poter inserire una protesi. Il lembo trapiantanto garantisce sensibilità tattile e nella stessa fase chirurgica puo' avvenire la ricostruzione dell'uretra.
L'area donatrice è facilmente nascondibile ed il tempo necessario per l'operazione è generalmente inferiore di quello che ne necessita la tecnica RFF.
Questa tecnica è più indicata per pazienti che sono vicini al loro peso corporeo ideale o che hanno un indice di massa corporea vicino a 20. Alcuni pazienti preferiscono questa tecnica in quanto la cicatrice nell'area donatrice risulta meno visibile. Grazie al collegamento del nervo sensitivo della coscia con il nervo del clitoride, puo' essere raggiunta la sensazione erogena.
Taluni chirurghi sostengono tuttavia che la sensazione erogena percepita sia maggiore utilizzando la tecnica RFF.
Lembo del gran dorsale con reinnervazione
Questa nuova procedura di falloplastica dà ai pazienti la possibilità di un rapporto sessuale senza l'inserimento di una protesi.
La contrazione volontaria del fallo appare subito dopo l'intervento chirurgico e questo porta a dei cambiamenti di diametro, lunghezza e forma.
In uno studio del 2008 condotto dal Dott. Ranno dell'Università Masaryk di Brno, Repubblica Ceca, il gran dorsale muscolocutaneo con reinnervazione è stato utilizzato in chirurgia falloplastica per consentire la rigidità volontaria del nuovo pene. Dei primi 22 pazienti, 18 hanno ottenuto la funzione motoria del pene ricostruito. I ricercatori hanno concluso che questa contrazione volontaria del pene è una conseguenza della reinnervazione del muscolo trasferito e la contrazione è abbastanza forte da irrigidire il pene.
La tecnica descritta consente la successiva ricostruzione dell'uretra, se il paziente lo desidera.
Lembo del perone (FFF)
Questa tecnica di falloplastica è una buona alternativa alla RFF per quei pazienti che non vogliano una cicatrice sull'avambraccio.
La FFF ha diversi vantaggi fra i quali cicatrici meno prominenti ed una rigidità naturale del lembo del perone.
La sensazione tattile nella parte dorsale del neo-fallo (ed in alcune zone della parte ventrale) è fornita con il collegamento del nervo cutaneo laterale surale ad uno dei due nervi dorsali del clitoride.
Nonostante alcuni pazienti sostengano di provare sensazioni erotiche, questo non è il risultato atteso. Per tale motivo è meglio non rimuovere il nervo dorsale del clitoride controlaterale ed il clitoride al fine di preservare la sensazione erogena.
Questo metodo non garantisce la rigidità del pene per la penetrazione e si procede con l'inserimento di un impianto.
Un intervento di glandoplastica è consigliato.
Alcuni pazienti hanno riportato, dopo l'intervento un po 'di instabilità della caviglia quando si trovano in piedi su una sola gamba, così come fastidio nella zona donatrice camminando.
Lembo addominale
La falloplastica con utilizzo del lembo addominale è una procedura che mira a ridurre al minimo le cicatrici nell'area donatrice e fornire la possibilità di una successiva estensione uretrale ed inserzione di un impianto penieno.
La tecnica utilizza un lembo addominale lasciando una cicatrice lineare insignificante. Questo, insieme ad un buon approccio chirurgico, si traduce in un eccellente recupero post-operatorio, rendendo questa procedura di falloplastica poco invasiva.
L'uretroplastica può essere eseguita in una seconda fase.
Con questa tecnica risultano dimensioni falliche comprese tra 7,5 e 12,5 centimetri, una lunghezza sufficiente per l'inserimento di un impianto del pene, se lo si desidera.
Con questa tecnica non viene eseguita alcuna microchirurgia escludendo pertanto sensazioni erotiche nel fallo. La sensazione tattile può invece estendersi dalla base del pene.
Questa tecnica è adatta per quei pazienti che vogliano ridurre al minimo la possibilitàdi complicazioni ed avere poche cicatrici post-intervento.
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